venerdì 27 marzo 2015

L'IMPORTANZA DEL GRUPPO

Da piccolo avevo un gruppo di amici del cortile, giocavamo a pallone e mi piaceva organizzare delle partite. Avevo anche fatto stampare delle magliette da calcio con il numero in modo da poterci distinguere da tutti gli altri.
Da adolescente, nel periodo delle immense compagnie a metà degli anni 90, avevo comunque il mio gruppo ristretto di amici. Lo chiamavamo "il branco".
Poi è arrivata la corsa, ma le cose non sono cambiate.

Per me il gruppo è fondamentale.

Specie nell'ultimo periodo ho trovato, tramite il nostro bellissimo sport, un team fenomenale.
Ci è voluto un po' prima di trovarsi tutti sulla stessa lunghezza d'onda, qualcuno c'era già, altri sono arrivati in seguito. Ma oggi posso affermare con assoluta certezza che siamo una famiglia allargata!
Non credo neanche che rimarremo sempre e solo noi, magari qualcuno si aggiungerà. Ma solo dopo aver dimostrato di poter far parte del gruppo. Sono molto geloso del mio team e naturalmente non tutti possono farne parte.
Sta di fatto che chi è dentro vive in simbiosi con gli altri.
Dal messaggio di buongiorno su Whatsapp (gruppo privato, off course!), alle corse, alle cene fino ad arrivare alle iniziative più importanti.
Mi piace fare parte del gruppo. So di poter contare sui miei amici e loro sanno di poter contare sempre su di me.

Questa è vita, questa è una delle spinte più grandi per la sopravvivenza!

Così succede che per vari motivi istituzionali, devo essere a Novara e ho bisogno di una mano: Spike (dopo una notte al lavoro) e Bomber vengono subito con me.
Ho un impegno con uno sponsor, devo vederlo per forza quel giorno perché chissà quando tornerò a Novara: Zolla esce prima dal lavoro per darmi una mano.
Poi, vuoi non fare una corsetta sui baluardi novaresi dopo tanto tempo? Certo: Spike e Zolla corrono con me 10 km e mi offrono (Spike) una doccia calda post corsa.
Il giorno dopo, visto che è qualche tempo che non lo facciamo, organizziamo una corsetta serale al parco Sempione: Pino, Gully, Bomber, Sara, Walter e il Saggio rispondono presente e ne viene fuori un bellissimo allenamento con cena (pagata a giro da ognuno di noi) e chiacchiere finali.
Succede che oggi pomeriggio sarò al negozio da solo, nel bel casino del sabato e chiedo una mano al gruppo: Gully e Bomber (ormai di casa) verranno ad aiutarmi e passeremo un'altra bella giornata.

Tutto quello che posso fare io, non sarà mai paragonabile a quello che i miei amici stanno facendo per me.
Quello che però posso assicurare è che non mollerò un centimetro, li porterò tutti a realizzare i loro sogni podistici e non la darò mai vinta agli avvoltoi invidiosi che ci attaccano perché sognano di avere un gruppo così.

Non ci perdonano il cammino che loro non possono fare.

Noi sposteremo il nostro limite sempre un po' più in là.

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