giovedì 20 agosto 2015

FARE DI NECESSITÀ VIRTÙ

Ferragosto a Milano, tutti in vacanza.
Io invece lavoro. Orario ridotto, ma pur sempre lavoro.
Alexander sta benone nella pancia della mamma e sembra non abbia voglia di uscire da lì.
Devo quindi inventarmi qualcosa per far passare questa lunga giornata nel migliore dei modi.
Un ferragosto alternativo.
Faccio l'appello, presenti Anna e Spike che sono già stati o andranno in ferie. Bene, mi organizzo.
Programma della giornata:
Ore 8.00, corsetta di 10 km con Anna al Parco Nord. Poi mega colazione bulgara tutti insieme.
Ore 11.00 - 19.00, lavoro con varie pause, è pur sempre ferragosto!
Ore 20.00, arrivano Spike e Raffaella. Si va tutti insieme a cena dai Fratelli La Bufala. Si ride e si scherza, si parla di gare future sempre più folli.
Il ferragosto è salvo ed è stato alternativamente bello.

16 agosto, diluvia.
Rientriamo da un giro di shopping con Rada. Sono sul divano, oggi non è prevista nessuna uscita di corsa.
Poi, in un attimo, l'illuminazione.
Piove! Sono settimane che fa un caldo boia, non posso perdere questa occasione.
Esco, non andrò al Parco Nord. C'è troppo fango. Opto per un percorso cittadino mai fatto, a Sesto San Giovanni. Saranno meno dei soliti 10 km ma è pur sempre meglio che stare sul divano.
Ne viene fuori una delle più belle corse degli ultimi tempi, fresca e bagnata di pioggia. Uno spettacolo unico che solo chi corre può capire.

È importante cogliere l'attimo, è importantissimo fare di necessità virtù. Ed io sono diventato uno specialista di questo, in questa estate strana e particolare!

sabato 15 agosto 2015

ALLENAMENTO CONTINUO

Incredibile davvero questo periodo!
Alexander si sta facendo attendere, ne sto approfittando per impegnarmi in un allenamento continuo come mi riesce poche volte nell'arco della stagione.
Alterno alla quasi quotidiana corsa (almeno 10 km e sempre con Anna), il nuoto (piacevole ritorno con un minimo di 1000 metri per volta) e soprattutto la grossa novità di addominali e flessioni con i preziosi consigli di Nico.
Ho anche avuto il tempo di fare un combinato nuoto+corsa no stop come non accadeva da secoli!
Sono in forma, mai avrei pensato di esserlo in questo periodo dell'anno!

domenica 9 agosto 2015

MIRACOLO A GOZZANO

È passato davvero troppo tempo dall'ultimo post, le mie giornate vanno al rallentatore e sono scandite dall'attesa del lieto evento.
Ci siamo quasi, manca ormai poco. Riesco ancora a ritagliarmi, quasi quotidianamente, il mio spazio per la corsetta nella solita cornice del Parco Nord. 

Ed è proprio per questa bellissima, anche se strana, routine che ciò che è successo lunedì 3 agosto ha ancora di più dell'incredibile. 

Ma procediamo con ordine.

Sono due anni che il Club Supermarathon Italia di cui faccio orgogliosamente parte dallo scorso dicembre, organizza una "10 maratone in 10 giorni" sul lago d'Orta. Già lo scorso anno avevo pensato di prendervi parte senza poi riuscirci per impegni vari.

Quest'anno invece, non l'avevo proprio presa in considerazione fino a quando l'arrivo a Milano di mia suocera mi ha permesso di "liberarmi" per una mattina dagli obblighi familiari. 

Ricevuto l'ok entusiasta di Rada (quando corro lei è felice perché sa che sto meglio e questo si ripercuote anche sul resto della giornata), ho telefonato al Presidente del Club Paolo Gino per confermare la mia presenza l'indomani. 

Incredibile: una maratona ad agosto, incastrata in turni di lavoro, quando mai avrei pensato di correrne una. E le sorprese non sono finite.

La cena della vigilia, al lavoro, è stata finalmente carica di carboidrati senza patemi d'animo alimentari ed alla sera, la preparazione della borsa è stata emozionante come non mai. 

La notte ho dormito poco per via del caldo e delle zanzare e la sveglia è stata quasi una liberazione.
Colazione abbondante e via in macchina per coprire gli 80 km che mi separavano dalla linea di partenza a Gozzano. Questa era situata al lido omonimo, all'interno della bellissima struttura gestita dall'amico Davide Daccò.
Il giro, da ripetere avanti e indietro per 4 volte, partiva da Gozzano per arrivare oltre il paese di Pella ricalcando gran parte del tracciato della Orta-Pella di fine giugno. 

Percorso davvero molto duro, reso ancora più difficile dal gran caldo che già dalle 9.00 del mattino non ha dato tregua.

Mi sono presentato al tavolo delle iscrizioni e mi sono fatto consegnare, finalmente, la canotta del Club SuperMarathon Italia oltre al pettorale di gara.

Foto di gruppo sulla spiaggia e siamo partiti. Fin dai primi metri sono nel gruppo di testa, dopo meno di un km rimaniamo in tre: io, un forte atleta pugliese (Antonio Nicassio, tra i favoriti alla vittoria finale) ed un austriaco. So benissimo che posso stare davanti perché la maggior parte degli atleti in gara deve gestire la fatica per 10 giorni consecutivi e siamo solo al terzo. Io, invece, ho da dare tutto solo quel giorno. Dopo un paio di km stacchiamo l'austriaco e restiamo soli io e Antonio. Si chiacchiera, nonostante si stia correndo a 5 min/km, la bicicletta apripista è qualche metro avanti a noi e ci indica il primo ristoro dove arriviamo per primi. Lì veniamo affiancati da un runner del posto che vuole allenarsi con noi, ci chiede il permesso e noi acconsentiamo subito. Ci terrà compagnia per una decina di km. È emozionante essere in testa, sto bene nonostante lo scarso allenamento sui lunghi delle ultime settimane. Arriviamo al primo giro di boa, oltre il km 10. Fa un caldo infernale ma teniamo botta. Intorno al km 15, Antonio perde terreno. Dice di avere una piccola crisi e giustamente deve gestire le risorse per i prossimi giorni. È come al Giro d'Italia, deve pensare alla classifica finale e non a quella di tappa.

Resto solo, in testa ad una maratona.

Onestamente, neanche nei sogni più assurdi, avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione. Devo gestire il vantaggio, cosa che è assolutamente nuova per me. Continuo a correre bene, forse troppo veloce. Passo alla mezza maratona in 1h47'. Erano anni che non andavo così veloce e siamo solo a metà strada. Grazie al percorso avanti e indietro, riesco a capire (almeno al giro di boa) il vantaggio che ho accumulato sugli inseguitori. Al secondo posto c'è l'austriaco, poi Rossella Verzelletti, fortissima atleta bergamasca. Antonio è più indietro. 

Stringo i denti, ad ogni ristoro bevo litri di acqua e coca cola. Il caldo mi sta devastando, ho le mani gonfie e non mi era mai successo, neanche nel Sahara.

Arrivo con molta fatica al km 30, al ristoro mi dicono che il mio vantaggio è aumentato. Inizio a crederci. So che è un gioco e che sono in testa solo ed esclusivamente per una serie fortuita di avvenimenti, so benissimo che quello non è il mio posto. Però sono contento di poter vivere anche questa avventura, proprio nell'ultima maratona prima di diventare papà. Non c'è dubbio sulla dedica per una eventuale vittoria.

Gli ultimi 10 km sono tra i più duri che abbia mai corso in vita mia. Un caldo terribile, con salite dure e strappi che mi costringono a camminare per qualche metro. La proiezione finale, che fino al km 30 era sotto le 3h45', naturalmente si dilata sensibilmente. 

Stringo i denti ancora di più, penso alla doccia fredda all'arrivo. Cerco di tenere un passo decente, arrivo all'ultimo ristoro e mancano solo 5 km. Mi fermo e bevo tantissimo. Ricevo gli incitamenti di tutti gli atleti che incontro nell'andirivieni della gara. 

Si entra nel bosco, mi volto ma non vedo nessuno. Manca 1 km ma sembra una vita.

Finalmente rivedo il lago e con esso il lido di Gozzano, ci siamo. È fatta!

Vinco la prima (e molto probabilmente ultima) maratona della mia vita, passando il traguardo in 3h50'57". Sono scoppiato, non ne ho più. Mi siedo e bevo, bevo tanto.

Mando un sms a Rada, le dico che ho vinto. Mi chiama, è felicissima per me. Aspetto il secondo classificato, l'austriaco. Arriva con un distacco di 13 minuti. Mi butto nelle calde acque del lago d'Orta, starei lì per ore ma devo tornare.

Doccia, medaglia, saluti e salgo in macchina per il ritorno. Avviso gli amici di questa bella avventura, incredibile come una cosa nata dal nulla sia diventata un'esperienza indimenticabile. 

Rientro a Milano per pranzare con la mia dolce metà e per andare poi al lavoro. 

Per un giorno, ho vissuto una situazione che non è la mia. È stato bello stare davanti in una maratona, in solitaria anche solo per una volta. Ho vinto perché i forti non c'erano e perché gli altri dovevano gestirsi, ma tutto questo non può scalfire la stupenda avventura nella quale mi sono ritrovato. Solo la corsa, quella che piace a me, può regalare emozioni così intense.

Viva la Corsa!