giovedì 30 aprile 2015

CI SIAMO!

Ogni volta, i giorni immediatamente precedenti ai grandi appuntamenti sono vissuti a 100 all'ora. Un ritmo intenso che lascia quasi senza respiro. Un'organizzazione minuziosa che non può e non deve lasciare nulla al caso.

Venerdi scorso, finalmente, dopo mesi di latitanza, la UltraMilano-Sanremo si è fatta sentire nella persona del suo uomo immagine Michele Graglia (che ringrazio). Sono arrivate le notizie tanto attese, gli updates che volevamo:la lista dei partenti, i cancelli orari, i vari checkpoints.

Con il morale risollevato, sono partito per Rimini dove si è corsa la maratona (per me la migliore in Italia) e della quale scriverò in seguito.

Ma ora siamo qui.

Oggi meeting pre gara, ultime domande, dubbi, curiosità.
Poi, da domani a mezzogiorno, le parole non serviranno più.
Ci sarà solo da correre e vivere l'avventura!
Che comunque andrà, sarà un successo.
I numeri sono chiari e crudi: 285 km no stop in 48 ore di tempo massimo.
Che inizino le danze, mi auguro solo una cosa: di divertirmi come faccio sempre!

martedì 21 aprile 2015

GIORNI INTENSI

Le giornate frenetiche continuano incessanti e non mi permettono di scrivere regolarmente sul blog.
Ci siamo quasi, mancano ormai solo una manciata di giorni al grande appuntamento sportivo dell'anno 2015.
La grande sfida, la più grande sfida, è alle porte.
Ancora un solo allenamento serio (a Rimini, bellissima maratona domenica prossima) e poi saranno solo uscite leggere fino al giorno X.
Anche gli allenamenti, seppur costanti e con una certa logica, stanno risentendo di questi giorni intensi.

La scorsa settimana, dedicata al recupero dopo la doppietta di 142 km, sono stato dal mio amico mago fisioterapista Alessio che, dopo un veloce controllo, mi ha dato la sua benedizione. Ha detto che le mie gambe non sembravano quelle di uno che aveva corso oltre 3 maratone in un colpo solo tre giorni prima.
Nel frattempo sono riuscito anche a ritagliarmi un'uscita di quelle che piacciono a me: auto lasciata a Rada e di corsa fino a casa per un totale di 7 km allegri.
Domenica 19 aprile invece, approfittando di una lunga pausa dal lavoro a Torino (fermo nel capoluogo piemontese per 5 lunghe ore), ho fatto un bell'allenamento sulle sponde del Po: ne sono venuti fuori 18 km solitari come non mi succedeva da tempo.

Lunedì è stato il grande giorno della conferenza di presentazione della mia partecipazione alla Ultramilano-Sanremo al Novotel di via Suzzani a Milano, ottimamente organizzato da Meetab. Tanti amici presenti, con il team di supporto diretto da Heros in prima fila. Molto belli e toccanti gli interventi di Andrea Squeo a nome di Novara Che Corre, Loris Zoppelletto CEO di Meetab e della mia amica Giulia Bartolini vicepresidente de La Via della Felicità.  Molti aneddoti e molte curiosità sono saltate fuori dalla serata (conclusa poi a cena con il team).
Mi ha fatto un enorme piacere la presenza di Rupert Magni, compagno di mille avventure nei deserti.

Ma il piacere più grande è stato il messaggio di Sara: lei è bella, solare, sognatrice, forte. Ho avuto il piacere di correre con lei la sua prima mezza maratona ma soprattutto la sua prima, indimenticabile maratona a Reggio Emilia a dicembre.
È tosta, la nostra Sara.
Mi riempie sempre di affetto, è una di quelle persone che sai che ci sarà sempre. A me piace la corsa anche perché ti fa conoscere persone come la nostra Sara.
Scrivo "nostra" perché Sara è un patrimonio inestimabile di questo gruppo e noi tutti a Sara vogliamo un bene dell'anima.

Ieri mattina invece ho corso 10 bellissimi km al Parco Nord per tenere la gamba sveglia e reattiva. La primavera è arrivata ed il parco, con i colori vivi di questa stagione, è ancora più bello.

La UMS è alle porte, le chiacchiere sono finite.
La concentrazione e la serenità devono essere ai massimi livelli.
Ma non bisogna comunque esagerare. Bisogna prenderla così, come se fosse un gioco. Chi si fa troppe paranoie non va da nessuna parte.

Una corsa di 285 km è pur sempre una corsa, quindi innanzitutto divertimento e passione.

Se diventa qualcosa di più "solido", qualcosa di cui preoccuparsi troppo, l'avventura perde il suo fascino e crea solo fastidi.
Quanti ne ho visti in questi anni, prepararsi per mesi fino ai minimi dettagli per poi "soffrire troppo la gara" e saltare in aria come birilli. Anche nomi illustri. Per poter vincere si deve essere disposti anche a perdere.
Se la si vede da questo punto di vista, sarà sicuramente un successo.

giovedì 16 aprile 2015

100 + 42

Giorni molti intensi, questi e quelli che verranno.
Sono stato lontano dal blog da Pasquetta e questo la dice lunga su quello che è successo nell'ultimo periodo.
È uscito un articolo su Novara Oggi (vedi post precedente), c'è stato un weekend di follia podistica (100 km sabato e 42 km domenica)e poi c'è la frenetica preparazione della UMS ormai alle porte.

Ma andiamo con ordine.

Venerdi 10 aprile la bella sorpresa di un articolo tutto per me sul giornale, con tanto di titolo in prima pagina! Non solo:chiedo ad amici e familiari di comprare una copia in modo da averla (un giorno mi piacerebbe leggerla a mio figlio) e mentre mio papà va all'edicola, vede addirittura un titolo di quelli che i giornalai mettono fuori per far comprare i giornali e che recita:
"Corre per 24 ore consecutive, l'uomo dei record".
Da non credere!
Non ho voluto sottolineare che le ore saranno 48...

Sabato 11 aprile, l'atteso appuntamento con la gara Open del Mondiale della 24 ore a Torino.
Programma previsto per me:100 km tranquilli.
Anna si fa trovare sotto casa mia alle 6.00. Si va a Novara dove ad attenderci ci sono Bomber e Gully.
Anche stavolta i ragazzi ci sono, anzi hanno voluto esserci a tutti i costi!
Il viaggio fino a Torino come sempre passa tra chiacchierare di imprese passate e sogni futuri. Poi, giunti a Torino, quasi come fosse un buon presagio, ci si palesa davanti alla macchina mentre stiamo parcheggiando niente meno che Re Ivan Cudin.
Vedo tanti amici, tante facce conosciute, scambio due parole con il guru Ciro Di Palma ed alle 10 inizia l'avventura.
Il percorso si snoda tra il parco Ruffini e lo stadio Primo Nebiolo ed è lungo 2000 metri. Devo compiere 50 giri prima di poter dire di aver svolto il mio compitino.
Sono lì per testare materiali, gambe, testa e per simulare alcune situazioni che potranno ripresentarsi alla UMS.
Anche per il team è un ottimo banco di prova...e se ne accorgono subito.
Nelle prime 3 ore ho fame ed esagero con il cibo:ingurgito un toast, un piatto di pasta, della cioccolata ed una pizza margherita doppia mozzarella.
Sto anche testando le nuove Saucony Hurricane e fin dall'inizio mi sembrano troppo leggere.
Compio quasi appositamente questi errori per vedere fino a dove resisto e fino a dove mi posso spingere. Devo dire che non è una bella idea infatti soffro già dai primi km di stomaco e avverto il dolore tipico delle vesciche in arrivo.
Passo la distanza della maratona e proprio al km 43 faccio una piccola pausa coccolato dal team. È snervante girare continuamente su un circuito ma è un buon test per la mente. A me, è chiaro, piace molto di più correre da un punto ad un altro.
Passano i giri e con loro anche i km, arrivo a 50 ovvero a metà dell'opera. Al gruppo si uniscono Spike e Pino, arrivati apposta da Novara.
Questo mi una enorme carica perché realizzo che sono lì apposta per me è questo mi riempie di orgoglio.
Arrivano anche i messaggi da casa, dagli amici di Novara Che Corre, tutti magistralmente filtrati dai ragazzi.
Da Torino il team sta continuamente aggiornando la chat con i miei passaggi (quando rileggerò tutta la cronologia alla fine della giornata sarà emozionante).
C'è anche chi, pur leggendo, non scrive nessun incitamento: i soliti 2/3 rosiconi.

Il problema è loro, non mio. Anzi, questa scomoda situazione mi da ancora più forza. Corro anche per loro!

Le vesciche mi fanno un male cane, cambio le scarpe (bocciate le Saucony) e torno alle care vecchie Asics GT2000.
Comincia a calare il sole, Spike e Pino tornano a casa mentre Anna, Bomber e Gully restano stoicamente al loro posto. Ogni tanto qualcuno di loro mi corre accanto fuori dalle transenne e così, chiacchierando, mi passa molto di più.
Le gambe ci sono, anche se le vesciche mi fanno avvertire dolore ad ogni singolo appoggio.
Siamo al km 80, ben 40 giri alle spalle. Manca meno di una mezza maratona.
Penso a Rada che è a Milano, questo pensiero è sempre il più positivo che riesca a trovare quando corro le ultra.
So che sta bene e che non è stanca. Beata lei!
Ogni 4 giri, cammino per mezzo giro. Devo ahimè pensare anche alla maratona del giorno successivo a Milano.
Quando concludo il passaggio numero 46, transitando quindi al km 92, mi rendo conto che difficilmente riuscirò a stare sotto le 12 ore.
Peccato, ma non mi interessa più di tanto.
Interessa invece a Gully che, come sempre, ha fatto una scommessa (non so con chi e non lo voglio sapere!).
Mi sprona, mi dice di provarci, corre con me un giro.

Quasi mi convince, anzi. Mi convince.

Mancano 6 km per concludere la mia fatica, posso arrivare a casa ad un orario decente. Sto tutto sommato bene, vesciche a parte. Non ho fame, solo sete. Ma si, ci provo.

Quello che accade dopo è difficile da spiegare e forse ancora di più da far capire.
Credo che sia il motivo per cui finisco certe gare estreme pur non avendo il fisico scolpito ed allenato degli atleti top. È la ragione per cui arrivo dove molti altri non riescono.
Io la chiamo la forza del pensiero sul corpo.

Fatto sta che, dopo aver corso per ben 94 km, mi "sveglio" di colpo e, incitato dai ragazzi, corro gli ultimi 6 km alla media di 5'00"/km o poco più.
Concludo la mia partecipazione alla gara di Torino percorrendo 100 km in 11h56'.
Abbraccio i ragazzi del team, consegno il chip e, dopo aver controllato le vesciche (tre, enormi) mi butto sotto la doccia.
Le gambe sono a posto, ma voglio sedermi. Andiamo subito in macchina e ripartiamo verso Milano con una pausa autogrill dove bevo un the caldo rigenerante.
A Novara salutiamo Bomber e Gully e con Anna rientriamo a casa cantando Aisha (di Sahariana memoria) con musica a tutto volume!
Casa dolce casa!
E dopo aver mangiato una bistecca sapientemente preparata dal giorno prima, preparo la roba per correre il giorno seguente: in quel momento realizzo davvero di non avere tutte le rotelle a posto.
Non mi sembra vero.
Non ho ancora smaltito l'adrenalina di Torino che già sto preparando il materiale per la maratona di Milano!
Ma tant'è.
Curo come posso le vesciche e vado a nanna. Naturalmente crollo in un sonno profondo.

Domenica 12 aprile è il giorno della maratona di Milano, la maratona di casa, una delle maratone più brutte del mondo, sicuramente la peggiore per il rapporto qualità/prezzo. A Milano si devono arricchire gli organizzatori e non si pensa ai maratoneti. E sono già stato troppo buono.
Ritrovo sotto casa alle 8.00, metro per Palestro (nuova location di partenza e arrivo), foto, deposito borse e si parte!

La squadra di eroi stavolta è composta da Spike, Gully, Ilary, Nocella, Zolla e Riccardo.

Come è normale che sia, ho le gambe abbastanza di legno e capisco subito dai primi km che non sarà una passeggiata. Inoltre fa molto caldo e questo di certo non aiuta.
Succede però che la mia maratona numero 56 diventi, come dirà Ilaria in seguito, una maratona "intima".

Stiamo insieme dal primo all'ultimo metro (Zolla, Nocella e Riccardo ci salutano prima), parliamo, ridiamo, scherziamo, ci prendiamo i soliti insulti dai soliti milanesi, rispondiamo agli insulti (Spike), contiamo i km e non pensiamo alla gara. Siamo nella gara ma è come se fossimo da un'altra parte.
Abbiamo il pettorale attaccato ma è come se stessimo facendo un allenamento societario.
Ogni tanto mi fermo per stirare le gambe ma ne ho ancora.
Tra due settimane i km saranno decisamente di più e l'impresa sarà tutt'altro che facile.

Dopo 5 ore di corsa vediamo il traguardo: un allungo finale con la mano all'orecchio e passiamo sotto l'arco della finish line!
100+42 fatto!!!

Penso a qualche anno fa, alle prime maratone, al timore che avevo pensando ad esse.
Neanche io mi riesco a spiegare cosa mi spinge oggi a correre per 100 km (che già di per sé è una follia) e poi a cimentarmi in una maratona.
Di certo, l'emozione che ciò si porta dietro è enorme ed è per me una piacevole abitudine.

Non posso farne a meno.

Arriva Rada, ora la giornata è davvero completa. Ci cambiamo e andiamo a mangiare.
Mangiare non è la parola esatta.
Faccio schifo: mi scofano tre panini, due porzioni di patatine e una coca cola gigante!
Saluto i miei amici, quelli della famiglia allargata che anche oggi sono tutti lì, e torno a casa con la mia dolce metà.
Faccio in tempo a mangiare ancora una bistecca con insalata prima della doccia e del seguente relax.

Guardo l'ora, sono le 18.30 e sono steso sul letto.
Una volta tanto non devo andare a lavorare così mi godo appieno il dolce momento.
Dalla finestra vedo il mondo fuori che va a 100 all'ora.
Ma tutto quello che voglio-mia moglie, mio figlio in arrivo, la famiglia, gli amici, le gambe d'acciaio, i sogni e i limiti da raggiungere-sono lì con me.
E a me basta questo.

lunedì 6 aprile 2015

CILIEGI IN FIORE

Weekend di Pasqua contraddistinto dalla corsa in compagnia per un totale di 55 km in due giorni.
Infatti, dopo i 35 km di ieri a Novara, oggi consueto (per me quinto anno consecutivo) appuntamento con la corsa del lunedì dell'Angelo: la Marcia dei Ciliegi in Fiore, una non competitiva organizzata divinamente dalla podistica locale con un ricco sacchetto gastronomico finale.

Poche ore di sonno, sveglia presto, ritrovo con Anna e Walter e via in macchina in direzione Casterno di Robecco sul Naviglio. Stavolta sono ancora più felice perché c'è anche Rada che in passato ha corso su questo tracciato e che oggi, non potendo correre, ci accompagna e ci aspetta sotto un bel sole.
Proprio il sole, oggi splendente in un cielo terso ed azzurro (incredibile la vista delle Alpi con il Monte Rosa che svettava sulle cime circostanti), in passato l'abbiamo davvero visto poco in questa gara!!
L'anno scorso, per esempio, abbiamo corso in un fiume di fango e dei ciliegi in fiore neanche l'ombra...
Tre distanze tra cui scegliere: 5,5 km, 13 km, 20 km...naturalmente optiamo per la distanza maggiore. 
Ci raggiungono Sara, Gully, il Saggio ed Enzo e partiamo tutti insieme alle 9.00.
I 20 km scivolano via lisci come l'olio con lunghe soste ai ristori dove troviamo principalmente the caldo.
Le gambe sono ok nonostante il lungo di ieri, il ritmo è molto tranquillo e non crea pericolose conseguenze.

Sto provando varie scarpe, entro una settimana al massimo dovrò scegliere definitivamente quelle che userò per i 285 km della UltraMilano-Sanremo. Al momento ho ancora dei dubbi.

Tra una battuta e l'altra arriviamo al traguardo dove ci aspetta, oltre a Rada, anche un bel piatto di risotto.
Ci sediamo una mezz'oretta nel prato adiacente all'arrivo sotto ad un sole caldo e ci organizziamo per il pranzo. Finiamo a mangiare carne a Corbetta alla Roadhouse. Al momento del caffè siamo spiaciuti che la giornata stia per terminare, in questo gruppo si sta davvero bene!
Per fortuna le avventure non finiscono mai e siamo già proiettati a sabato prossimo quando sarò al via del Campionato Mondiale Open di 24 ore su strada ed una delegazione dei ragazzi verrà a farmi compagnia a Torino.

Viva questo gruppo, viva la Corsa come piace a me!

domenica 5 aprile 2015

CI VOLEVA

Dopo una settimana dura sotto vari punti di vista, forse la più dura in assoluto degli ultimi mesi, oggi ho scaricato le tossine in una bella corsa sotto la pioggia.
Una Pasqua all'insegna dei km, iniziata molto presto con il ritrovo a Novara alle 8.15.
Ho fatto molto volentieri lo "sbattimento" di mettere la sveglia, alzarmi, prendere la macchina e arrivare in orario all'appuntamento perché gli allenamenti in compagnia sono la cosa più bella che c'è.

Soprattutto quando si deve "scaricare".

All'appello oggi erano presenti Zolla, Andrea Comi, Lillo, Giulio, Davide e Angela (questi ultimi due esordiranno sulla Distanza Regina tra tre settimane a Rimini).
Ilaria ci ha scortato per un pezzettino di strada.
Giro tra le deserte campagne novaresi, con fontanelle a ristorarci ad ogni paesino incontrato. Ad interrompere la monotonia del percorso ci sono state le chiacchiere su corse passate e future, tipiche degli allenamenti di gruppo. Abbiamo incrociato anche due pasticcerie, davanti alle quali ho avuto la tentazione di entrare e spazzare via tutto ma ho desistito.
Alla fine, rientrati a Novara e fatto un veloce giro dei baluardi, ci siamo fermati laddove eravamo partiti qualche ora prima con il Garmin che segnava 35 km!
Ristoro finale al bar, saluti, auguri e via!
Non prima di aver salutato la famiglia impegnata in un impegnativo pranzo di Pasqua e di aver "scroccato" una doccia a casa di mio papà.
Teniamo botta, questo è il momento di farlo senza esitazioni!
#nonsimollauncentimetro
#spostandoillimite