venerdì 13 dicembre 2013

GRAZIE 2013!!!

Il mio calendario sportivo,come ormai da un paio di anni a questa parte,prevede le ultime due fatiche negli ultimi due mesi dell'anno: la Turin Marathon e la Maratona di Reggio Emilia.
Queste due gare vanno a chiudere un favoloso e quasi sicuramente irripetibile 2013,dodici mesi nei quali ho collezionato la bellezza di 13 maratone,3 gare sulla distanza dei 100 km (Seregno,Passatore e Alpi) e la lucida follia dei 212 km della UltraBalaton di cui si è già detto molto.
Inoltre,sempre quest'anno,ho migliorato i miei personali sulla mezza maratona,sulla maratona (con l'exploit di Milano,che ancora oggi non so spiegarmi) e sulla 100 km. Certo,sono tempi lontanissimi da quelli degni di essere citati,ma tant'è e me li tengo gelosamente stretti!
Dunque a novembre,nel week-end del 15-16-17,sono stato a Torino in occasione della competizione cittadina. Quest'anno c'erano tre importanti motivi per i quali ero molto felice di essere nel capoluogo piemontese:l'invito personale del mio amico Mauro Firmani,una serata organizzata in mio onore dagli amici della Via della Felicità e la possibilità di far parte del gruppo di runners che avrebbero corso la maratona in 4ore 9 minuti e 43 secondi:il tempo che segnava il tabellone di Boston al momento dello scoppio dell'infame bomba lo scorso aprile.
Parto venerdì pomeriggio in treno da Milano e al mio arrivo vengo accolto dall'inossidabile Cico con il quale trascorrerò una piacevolissima serata con amici a parlare di corsa e di impegno sociale. A Torino vengo sempre sommerso dal loro affetto e quindi ogni volta ci torno più che volentieri.
Vado poi in albergo,logisticamente perfetto,e mi metto a letto.
L'indomani,sveglia presto e colazione con Mauro. Si inizia come sempre a chiacchierare di corse passate e soprattutto future,dopo di che ci rechiamo all'expo dove rimarremo per tutta la giornata. Saluto molta gente,ho il piacere di rivedere vecchi amici,di salutare la sempre gentilissima Valeria Straneo e di incontrare dal vivo il mitico Daniele,runner molto forte che farà il personale l'indomani e che mi porta l'autografo con dedica del mitico Claudio Lauretta!!!
La sera arriva presto e dopo una cena carica di carboidrati con i ragazzi del team di Mauro,vado a letto. Non prima di aver preparato tutta l'attrezzatura per l'indomani. Sono alla mia 35esima maratona,ma il rito della preparazione mi piace sempre come se fosse la prima volta. Credo che sia la cosa più bella in assoluto,sistemo con cura maniacale tutti gli “strumenti” del mestiere in modo da essere subito pronto e attivo il giorno dopo. Negli anni ho affinato questa meticolosa attività ma ricordo ancora con piacere la prima volta in assoluto:nella grande stanza dell'hotel a New York,con il Madison Square Garden che ribolliva di fronte ed io con la febbre. Ogni cosa al suo posto,anche la più inutile. Oggi prendo solo lo stretto necessario e so che mi basterà,ma allora era per me tutta un'avventura.
Purtroppo prendo sonno troppo tardi e mi sveglio troppo presto,alle 4.30 sono già con gli occhi aperti. Aspetto ancora un po' sotto le coperte e poi,irritato per lo scarso riposo,mi alzo.
Colazione,mi vesto e siamo pronti ad uscire.
Ci avviamo verso l'expo,dobbiamo fare la foto di gruppo con lo striscione “Remembering Boston”,sapientemente preparato il giorno prima da me e Alessio,il mitico ideatore di Passo Capponi.
Arrivano Ilaria,Luca,Simona,Mauro e la sua famiglia. Più tardi si aggregheranno al gruppo anche Rada,Heros e Anna che ci aspetteranno al traguardo.
Siamo un bel gruppo folto,per Cico e Ilaria correre in 4 ore e 09 minuti vuol dire fare il loro miglior tempo. E' un crono di tutto rispetto,si tratta pur sempre di correre sotto i 6 minuti al km per 42 km,ovvero a più di 10km/h!
Ci mettiamo nell'area partenza e lo sparo dello starter ci indica l'inizio dell'ennesima avventura.
Corriamo bene ed in gruppo,si ride,si scherza ed i km passano via veloci che quasi non me ne accorgo. Mi accorgo invece che correre sotto ritmo,seppur di poco,tende ad “imballarmi” le gambe ed infatti a fine gara avrò stranamente sintomi da acido lattico.
Verso il km 35 Ilaria e Cico tengono botta (come direbbero gli amici emiliani) anche se la stanchezza inizia a farsi sentire. Vedo Cico con il volto tirato ma con lo sguardo di chi non mollerà un centimetro. Ilaria ha dolori sparsi ma li sopporta senza fiatare.
All'ultimo km ci raduniamo tutti,prendiamo lo striscione,faccio i complimenti ai due ragazzi che hanno centrato il loro personale e veniamo avvolti da un lungo,infinito applauso. Noi lo giriamo alle vittime di Boston,seguendo un filo invisibile che unisce i runners di tutto il mondo. Siamo un popolo di splendidi pazzi sotto un'unica bandiera. Siamo positivi,siamo portatori sani di felicità,siamo un gruppo di gente veramente bella.
Tagliamo il traguardo ed il tabellone dice: 4.09.43.Spaccate.
Abbracci,qualche lacrima,saluto l'immenso Mauro e tutto il suo gruppo di matti e faccio le consuete flessioni con Ciro (riconoscibile sotto la sua cresta colorata di americana memoria) e Cico. Ben 10 piegamenti e si va a prendere la medaglia messa al collo di ognuno dal Comandante Mauro.
Saluto gli amici di Torino venuti apposta per vedermi,saluto Rada e ci incamminiamo verso l'albergo per la doccia. Seguirà una meritata pizza ed il treno di ritorno per Milano,dove starò per poco tempo prima di ripartire per andare al lavoro!
L'1 dicembre ho corso invece al Giro del Colle di San Michele,un imperdibile off road di 25 km che ogni anno mi vede ai nastri di partenza. Quest'anno con me c'erano Walter,Simona,Valentino e lo Squero. Infangati ma felici siamo tornati poi verso casa.
Come ogni anno,l'appuntamento di chiusura con le 42 km,avviene per me a Reggio Emilia. Semplicemente la maratona meglio organizzata al mondo. Una specie di festa del podista,il Natale anticipato del maratoneta. Un ritrovo di amici,una sorta di saluto finale dopo un anno di sport.
Quest'anno,a differenza dello scorso,ho optato per fare tutto in giornata con partenza da Milano la domenica mattina. Mi sono organizzato con il compagno di avventura Mauro Fiorini,ci siamo trovati al casello di Lodi con un altro suo amico e siamo partiti alla volta di Reggio. Prima tappa:autogrill per la colazione.
Siamo arrivati nella bella città emiliana ed abbiamo parcheggiato la macchina a 50 metri dal palazzetto nel quale come sempre si trova il ritiro pettorali e pacchi gara,le docce ed il deposito borse.
Mi sono preparato alla veloce e solo a 10 minuti dal via sono uscito,con conseguente botta di freddo,anche se minore rispetto agli anni scorsi. Per me è la stagione peggiore,non lo sopporto proprio il freddo! Con il caldo afoso vado bene,ma il freddo proprio no. Infatti mi trovo bene a correre nel deserto.
Alle 9 in punto si parte,primi km in centro poi si esce e si inizia a correre su un percorso ondulato. Dopo pochi km incrocio Mauro,con il quale correrò la maggior parte della gara fino al ristoro del km 30. Non voglio strafare,sento di aver dato abbastanza. Mi basta stare sotto le 4 ore e cerco di tenere un ritmo consono a questo obiettivo,Mauro ne ha di più ed infatti a 12 km dal traguardo cambia passo e va via.
Io corro bene,non ho crisi e ad ogni ristoro bevo tè caldo per rifocillarmi. Si rientra verso la città e,come se fosse scritto in un libro,proprio transitando al km 40,vedo Alina e Andrea ABS. Proprio nell'ultima maratona dell'anno,proprio al km della gloria,trovo i miei due amici di follie!Come ho già detto altre volte,se oggi corro le ultramaratone lo devo in parte alla pazienza di ABS e a quella indimenticabile notte ad Asolo. Vedo che vogliono stare da soli e li saluto,li aspetterò al traguardo.
Corro gli ultimi metri e chiudo in 3 ore e 53 minuti,facendomi un bell'applauso.
Mauro chiude in 3 ore e 47,il suo amico in 4 ore e 18.
Veloce relax,doccia,macchina,pranzo in autogrill e casa,dove arrivo verso le 16 come da previsioni e preparo l'albero di Natale.
Chiudo un anno memorabile,indimenticabile. Dodici mesi di corsa,iniziati con i tortellini di Cinzia a Crevalcore e finiti come sempre a Reggio. In mezzo tanti km,tantissime facce di amici,tante esperienze,tante avventure,tante sfide sempre più difficili.
Sicuramente la sfida più grande è stata quella tra la fine di maggio ed i primi di giugno,quella doppietta Passatore-UltraBalaton che molti ritenevano per me impossibile. Ed invece quei 312 km in 6 giorni sono alle spalle e sono un bel ricordo. Quella lunga notte affacciata su quell'immenso lago ungherese rimarrà sempre uno dei miei ricordi più cari.
Per concludere,a pochi giorni dalla scomparsa del grande Nelson Mandela,vi lascio con quella che ritengo la sua frase più bella,che mi ripeto spesso:
“UN VINCITORE E' SEMPLICEMENTE UN SOGNATORE CHE NON SI E' MAI ARRESO”