lunedì 23 marzo 2015

EMOZIONI A ROMA

Doveva essere un bel weekend di corsa e così è stato!
15 atleti di Novara Che Corre erano al via della maratona di Roma numero 21.
Tra questi, ben 4 all'esordio (Anna, Giulio, Pino e Walter) e un graditissimo ritorno: quello di Andrea Squeo che mancava l'appuntamento con la distanza regina da circa 3 anni.
Treno, hotel, expo per il ritiro pettorali (con i soliti piacevoli incontri con Alessio Guidi, Mauro Firmani e Franz Rossi), pranzo, relax e cena pre gara sono volati via in un clima come al solito di festa. Con alcuni ragazzi siamo ormai come una grande famiglia. Tra di loro ne vorrei citare due: Gully e Pino. Calabresi trapiantati a Novara, hanno le rispettive famiglie in meridione e questo, secondo me, ha aiutato molto a solidificare il rapporto con il gruppo. Credo davvero che, soprattutto per loro, siamo una famiglia allargata.
Mi piace pensare questo.
Si va a dormire e stavolta, stranamente, si dorme per davvero. Il riposo è d'oro e Spike questo ormai lo ha imparato. A proposito di Spike, questa settimana ha corso 100 km e gli avvoltoi iniziano a stare in silenzio.

A maggio non parleranno proprio più.

La sveglia alla mattina suona presto, per le 6.00. Colazione tutti insieme in hotel, preparazione della divisa da corsa e ci troviamo nella hall.
Alcuni cercano una cerata antipioggia: si, purtroppo piove ma questo non ci fermerà. La maratona è per i coraggiosi.
Arriva Andrea Squeo e ci dirigiamo alla metro.
Scendiamo al Circo Massimo, c'è tanta gente colorata: è il popolo dei runners! Sono tanti anni che quasi ogni domenica osservo questo spettacolo, ma è sempre bello ed emozionante.
Ci inseriamo in griglia, gli esordienti sono emozionati. Eseguiamo il rito della benedizione e stavolta ci sono tutti i senatori: io, Lillo e Squeo. I 4 al debutto passano e ricevono il nostro incoraggiamento, alcuni smartphone riprendono la scena.
Alle 9 si parte, subito gara impegnativa con salite decise. Bomber Salatino saluta e se ne va, è di un altro pianeta (anche se sta con noi e si diverte un mondo) e farà un gran bel tempo.
Il gruppo si divide in due: davanti io, Anna, Valentino, Giulio, Pino, Gully, Sara, Fabio (arrivato alla partenza) e Walter.
Dietro, staccati di poco, Squeo, Lillo, Spike, Stefano Vada e Giorgione Bellotti.
Passano i km, si ride e si scherza. Complice una pausa-bagno, un gruppetto si stacca da noi ed inizia a correre ad un ritmo proibitivo, questa azione non concordata la pagheranno dopo con un calo importante intorno al km 38. Con i ragazzi rimasti, ci mettiamo ad una comoda velocità di crociera e tra una chiacchiera e l'altra, scivola via un bel pezzo di strada.
Sorveglio a distanza Anna, la vedo concentrata (troppo concentrata) ma per ora la lascio stare. È comunque sul pezzo e non voglio disturbarla. C'è Fabio che, forte delle sue 10 maratone, controlla la situazione nonostante una brutta influenza non gli stia dando tregua. Walter come sempre dice di avere male dappertutto ma ormai nessuno gli crede più infatti farà una gara enorme e scenderà, all'esordio, sotto le 4h12'!
Valentino e Giulio corrono insieme, sono entrambi molto forti. Con Valentino avevo corso a Milano nel 2012, per Giulio è la prima.
Al km 32 Valentino si stacca, ha male alle ginocchia. Giulio tiene duro, Walter sembra non sentire la fatica e allunga. Fabio è in pieno controllo. Anna inizia ad accusare qualche colpo. Non è stanchezza, ha solo guardato troppo "dentro" piuttosto che "fuori". La corsa estroverte, non il contrario. La corsa ti fa stare bene anche quando nella vita ci sono dei problemi (che la corsa NON risolve ma può alleviare). La corsa è la medicina migliore per tante cose. Non deve diventare una malattia, ma può essere sempre un piacevolissimo passatempo.
Vedo un atleta per terra che cerca di "tirarsi" la gamba. Mi fermo un paio di minuti a stirargliela. È in difficoltà per crampi, ma riprenderà la sua corsa.
Aumento un po' la falcata e rientro in gruppo.

Siamo al km 38, iniziano i km gloriosi. La maratona è lunga 40 km, gli ultimi due sono quelli della gloria. I 195 metri servono solo a non dimenticarla più.

Si rientra nel centro di Roma: piazza Navona, via del Corso, piazza del Popolo.
Giulio corre ancora bene, Anna mantiene comunque una buona andatura ed il traguardo è vicinissimo. Al km 40 da lontano vedo le sagome di Gully e Sara, entrambi non mi hanno ascoltato: lui ha tirato troppo e poi è scoppiato, lei non ha fatto la sua gara andando ad un ritmo più basso. Si rifaranno alla grande perché hanno la stoffa dei maratoneti.
Gli ultimi 2 km si corre tra ali di folla, si scende a piazza Venezia. Giulio si vuole godere un momento tutto suo e rallenta, Sara vola via veloce, Gully la porta a casa perché ormai ha esperienza, Fabio non ne parliamo.
Io sto con Anna come promesso. Ne abbiamo passate tante insieme in questi anni ma mai l'arrivo di una maratona! A poche centinaia di metri dal traguardo mi complimento con lei, le batto il cinque e le dico di aumentare più che può tanto ormai è fatta. Parte velocissima e la vedo, venti metri dietro di lei, mentre alza le braccia al cielo di Roma.

Roma è conquistata. La maratona è vinta. La sofferenza degli ultimi km passerà, la gloria resterà per sempre!

Arrivano tutti, ci abbracciamo rigorosamente con la medaglia da finisher al collo. Piove ancora ma ormai non ci interessa più. Mi si avvicina un tizio e dice che mi ha riconosciuto da Facebook e vuole fare un selfie al traguardo, potere dei social network!
È bello vedere la felicità negli occhi di tutti. Walter poi, non lo teniamo più! Ha fatto con me 10 flessioni all'arrivo, piange, non riesce quasi a respirare dall'emozione.
Saluto tutti e me ne vado, la mia dolce Rada mi aspetta a casa e non voglio farla attendere molto. Soprattutto in questo periodo!
Un'altra, l'ennesima, grande giornata di sport si conclude.
È bella la corsa, è bella Roma, è bellissimo questo gruppo.
Ogni tanto penso a quando abbiamo iniziato e tutto questo mi sembra incredibile!
Per concludere questo racconto ho un aneddoto: per fare più veloce a tornare in hotel per la doccia, ho ripreso a correre subito dopo aver salutato i ragazzi. Ho preso lo zaino al deposito borse e ho corso per quasi 3 km fino alla metro.
Tutti mi guardavano stupiti e molti mi urlavano cose tipo "ma non ti bastava?" oppure "ma la vuoi rifare?"...vai a spiegargli che tra poche settimane dovrò correre 7 maratone di seguito....
Arrivati alla metro ho continuato a correre sulle scale, tra atleti claudicanti e sguardi increduli. L'apoteosi c'è stata quando, arrivato a Termini, ho salito le scale di corsa a due gradini alla volta ed è partito un applauso....questo è il popolo della maratona.
Per la cronaca, quando ho spento il Garmin segnava 45,5 km.
Doccia, treno e alle 17.45 ero in macchina a  Milano con mia moglie pronto ad andare a fare la spesa e a partecipare ad una festa irlandese in serata!
Neanche tanto stanco ma felicissimo!
Non si molla un centimetro!

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