mercoledì 11 febbraio 2015

RE GIORGIO

Tre anni fa oggi era un sabato. Giorgio Calcaterra era a Milano per ricevere un premio da Runners World con cena a seguire. Stavamo lavorando insieme ad un progetto insieme ad altri campioni della corsa. Lo vado a prendere in stazione, lo porto in albergo, beviamo un caffè e poi andiamo in Gazzetta. Seguiamo la sua premiazione, insieme a Ciro Di Palma. A seguire Giorgio ci invita a cena. Lì, arriva la sua richiesta totalmente inaspettata: "domani mattina presto devo fare 10 km, vuoi venire con me?". Rimango di sasso ma mi adopero subito per accontentarlo, cercando una bicicletta per poterlo seguire e lui ancora "ma cosa dici? Ma quale bicicletta? Andiamo al tuo ritmo!". Ok, allora è vero. Correrò con il Re. Ci diamo appuntamento per l'indomani e a casa studio la cartina di Milano per trovare un percorso che gli faccia vedere le bellezze della città.
Ore 7.00, sono davanti al suo hotel, lui scende e iniziamo a correre. Si chiacchiera come vecchi amici, ogni tanto mi giro per guardarlo, per vedere se è vero. Mi parla del Mondiale, del Passatore. Io non oso fiatare ma lui mi invita a raccontarmi. I runners che incrociamo ci guardano, o meglio, lo guardano e io me la tiro di brutto. Dopo una cinquantina di minuti siamo di ritorno, che esperienza. Gli chiedo di mandare un video messaggio a Rada, lui ci sta e la saluta via smartphone. Una foto, un saluto e vado non prima di avergli fatto gli auguri per i suoi 40 anni.
Sono a casa e, mentre ripenso a questa esperienza, mi squilla il telefono. È Giorgio che mi ha mandato un messaggio nel quale mi ringrazia e mi racconta che, giunto a Roma, ha corso altri 11 km per arrivare ai 21 km quotidiani del suo allenamento.
Questa è la corsa, viva il Re.

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