Questo 2013 appena
iniziato sarà un anno molto particolare,podisticamente parlando e
non solo.
Si è capito fin dal suo
principio. Alle 2.12 del 1 gennaio 2013 aprivano le iscrizioni per la
Ultrabalaton,impresa impossibile che mi sono messo in testa di fare
quest'anno,e sono stato il 65esimo pazzo a cliccare sull'apposito
link. Ho convinto (più che altro costretto) Lillo ad iscriversi con
me ed ecco che la prima follia si è materializzata dopo pochi minuti
dallo scoccare della mezzanotte.
Poi,un paio di giorni
dopo,è arrivata la scommessa con la Nike,agevolata dal contatto con
Marco Materazzi. Ho scommesso con la nota marca americana di riuscire
a correre nell'arco di 365 giorni ben 12 maratone, 3 gare da 100 km e
la Ultrabalaton di 212 km. Vedremo.
Per cominciare bene,ho
accettato il gentilissimo invito della mia “amica di sabbia”
Cinzia a casa sua per correre la maratona di Crevalcore il 6 gennaio.
Così ho preso la Frecciarossa da Milano sabato pomeriggio e sono
arrivato dopo 50 minuti a Bologna dove mi attendeva Cinzia con sua
figlia. Siamo subito andati al palazzetto di Crevalcore a ritirare i
pettorali e nel viaggio in macchina ci siamo persi in racconti
semiseri di gare passate e soprattutto future.
Dopo aver ritirato il
pettorale,dopo un lauto aperitivo e dopo una buonissima cena
emiliana,mi sono messo a letto in un piccolo museo del calcio qual è
la casa di Cinzia. Per un appasionato come me di calcio inglese la
soddisfazione è stata doppia!
Al mattino abbondante
colazione e poi via direzione Crevalcore. Cinzia correva la mezza ed
io ho optato per la distanza regina (anche per mantenere fede alla
scommessa con la Nike). Ho subito trovato i miei compagni di
avventura, Andrea e Alina. Entrambi erano a Crevalcore in veste di
pacer. Mi sono accodato al “Brad Pitt delle ultra” che correva
con il palloncino delle 4 ore e fin dallo start abbiamo cominciato a
chiacchierare e ridere. Oltretutto il gruppetto che si è formato è
stato fin da subito variegato. Tra gli altri spiccava (in tutti i
sensi) il gigante Gelo Rusin ex campione di basket.
Il ritmo tranquillo,la
bella giornata e l'ottima compagnia non mi hanno fatto sentire la
fatica ed al passaggio del primo dei due giri da 21 km previsti,ero
fresco come una rosa. Quando corro in queste condizioni mi piace
fermarmi ai ristori,mangiare e bere con calma e scambiare due parole
con i volontari. Così,ogni 5 km,è stata una festa. Ed ogni volta
dovevo rincorrere il gruppo per rimettermi al passo con loro.
A 2 km dal traguardo ho
incrociato il grande Mauro Firmani, il “cuore buono delle
maratone”. Conosciuto e ben voluto dal mondo delle corse e non
solo,sempre una parola di incoraggiamento per tutti,anche stavolta mi
ha dato una mano a trovare un pettorale per correre e ogni volta il
mio ringraziamento mi sembra troppo poco. Mauro sta accompagnando un
amico al traguardo della sua prima maratona. L'ho salutato e ho
ripreso il mio passo entrando di lì a poco nella pista di
atletica,tratto finale della maratona.
Appena dopo aver tagliato
il primo traguardo del 2013 in 3 ore e 57',ho visto Cinzia che mi
stava aspettando. Ho dato merito ai suoi tortellini della sera prima
per avermi fatto correre sotto le 4 ore!
A seguire rientro al
palazzetto dove ho fatto la doccia (fredda) e ho pranzato con pasta
al ragù,arrosto e patatine. Dopo aver salutato tutti,Cinzia mi ha
accompagnato alla stazione di Crevalcore dove ho preso il locale per
Bologna e da lì la Frecciarossa per Milano.
Bella giornata di
sport,perfettamente organizzata da Andrea Accorsi e Monica Barchetti
e trascorsa con amici di corsa. Un ringraziamento particolare
naturalmente a Cinzia per l'ospitalità e a Mauro per la
disponibilità.
Il primo mese dell'anno è
continuato con la trasferta a Roma insieme a Lillo per la Corsa di
Miguel il 20 gennaio,ottimamente organizzata dagli amici di Passo
Capponi. Qui,oltre alla solita Cinzia,ho rivisto con piacere un altro
amico del Sahara: Antonio detto “er Sabbia”.
La gara è stata bruttina
e sotto un'insistente pioggia,ma i tonnarelli cacio e pepe e i 17°C
del sabato sera romano hanno comunque garantito un voto più che
sufficiente alla trasferta capitolina.
Il 27 gennaio è stata la
volta della consueta “gara di casa”,la mezza maratona di San
Gaudenzio a Novara. Ben venti iscritti di Novara Che Corre con alcuni
ottimi esordi hanno caratterizzato la domenica mattina in terra
novarese. La domenica pomeriggio invece, è trascorsa con una serie
di impegni ai quali non mi posso sottarre ogni volta che torno a casa
e che comunque mi fanno molto piacere.
Il weekend successivo,il
2 e 3 marzo,l'ho dedicato ad un impegno preso già da tempo con
Reggio Events,la società del mio amico Ciro Di Palma:mettere il
libretto della Via della Felicità nei pacchi gara della loro
manifestazione-la mezza maratona di S.Croce-e poi correrla!
Quindi sabato pomeriggio
intorno alle 13,dopo un pranzo a Milano con Rada,io ed Heros siamo
partiti alla volta di Reggio Emilia. I racconti del “cavallo pazzo
di Como” mi hanno tenuto compagnia per tutta l'ora e mezza del
viaggio fino alla città emiliana.
Siamo arrivati al centro
Csi,cuore della manifestazione,dove abbiamo trovato Pietro Margini
che è la mente e l'organizzatore di questa bella mezza maratona. Ci
siamo resi subito disponibili a dargli una mano e lui è stato ben
felice di farci lavorare. Così,in poco meno di tre ore,io ed Heros
abbiamo preparato ben 300 pacchi gara mettendo negli stessi anche una
copia della Via della Felicità e una promo di Nutrilite,integratori
buonissimi venduti dal mio amico Nico De Marco.
Il pomeriggio è
letteralmente volato e prima di lasciare il centro abbiamo allestito
anche lo stand dell'associazione in modo da essere pronti la mattina
seguente per poter distribuire l'ormai famoso libretto.
Siamo poi andati alla
stazione a prendere Ciro che tornava a casa dopo due settimane e
soprattutto dopo aver portato a termine un'altra delle sue grandi
imprese:la Brasil 135,217 km in terra brasiliana dove si è
classificato nono assoluto. Siamo andati a casa sua a lasciare il
borsone e poi subito a cena. Gli scialatielli alla pescatora
gentilmente offerti da Ciro hanno allietato la nostra bella serata.
Salutato il nostro
amico,io ed il mio socio siamo andati in albergo (chiamarlo albergo è
davvero troppo,diciamo che non ho mai visto una struttura tanto
brutta e fatiscente). Parcheggiata l'auto di Heros sotto lo
stesso,abbiamo preso possesso della camera nella quale è iniziato
subito il rituale delle foto a tutta l'attrezzatura per correre
l'indomani. Un paio di chiacchiere e poi a nanna.
La sveglia mi ha
ricordato che dovevo correre una mezza maratona e questo pensiero mi
è sembrato strano:in questo periodo non ho molta voglia di
faticare,ogni anno è così. Il freddo e le giornate buie non mi
stimolano,mi riprenderò come sempre con l'arrivo dei primi caldi.
Prepariamo la
roba,facciamo una scarsa colazione e andiamo.
Arrivati al centro Csi
prendiamo il nostro posto allo stand non prima di aver ritirato i
pettorali. In quel momento,tra un libretto e l'altro,mi viene voglia
di provare a correre un po' più veloce del solito. Probabilmente è
stata la vicinanza di Heros che mi ha illuminato con il suo
straripante entusiasmo,oppure solo voglia di finire la gara il prima
possibile e di tornare a Milano da Rada. Non lo so,fatto sta che mi
sono messo nella griglia di partenza e dopo lo start ho iniziato a
correre veloce.
Per il primo tratto ho
addirittura guardato il gps,cosa che non faccio mai. Stavo correndo
costantemente sotto i 4.45/km che per me è follia. Ho passato il
decimo km in 47' e mi sono inserito in un gruppetto che andava a
4.30-4.35/km. Sono stato con loro per qualche km e a dir la verità
ne avevo,ma conosco troppo bene la corsa per non capire che a
quell'andatura sarei andato incontro ad uno scoppio sicuro. Visto che
volevo finire la gara e non essere ricoverato,ho saggiamente
rallentato mettendomi ad una velocità di crociera costante di
4.45/km.
Mi ha raggiunto Heros che
a quelle velocità sembra non faticare neanche e l'ho lasciato
andare. Anche lui rallenterà in seguito. Verso il 15° km ho
raggiunto il buon Andrea che corricchiava tranquillo la sua ennesima
gara. Visto che quando lo vedo in gara,tendo a vaneggiare (storica la
mia sfuriata notturna alla 100 km di Asolo contro l'incolpevole
organizzatore),ho affermato che volevo chiudere in 1h39'. Peccato che
solo dopo qualche metro il forte vento contario e la presenza di due
cavalcavia ha mandato in fratumi la mia pazza idea.
Ho continuato comunque a
correre ad un buon ritmo e nel finale ho anche aumentato. Il
ventesimo ed il ventunesimo km li ho passati in apnea e quando ho
visto l'arco dell'arrivo è stata una liberazione....per la cronaca
ho chiuso in 1h40'40'',mio personale ma lontano dai sogni di gloria.
Una riflessione:non mi
piace correre veloce perchè in primo luogo non mi diverto. Non vedo
quello che c'è intorno e non mi godo il “piacere della fatica”.
Mi piace la resistenza,mi piace correre per ore ed ore. Rispetto
comunque chi “tira” le proprie gare perchè ci vuole un impegno
ed una costanza che io non ho.
Ritirato il meritato
pacco gara e dopo una doccia finalmente calda,abbiamo salutato gli
amici. Abbiamo smontato lo stand e via in macchina direzione Milano.
Pranzo in autogrill e ancora chiacchiere con Heros che,in fondo,sono
la cosa più bella di queste nostre iniziative.
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